San Siro scopre Gonzalo Higuain. Perché vivere un attaccante con la propria maglia significa respirarlo, ammirarlo, sospirare per lui, soffrire e gioire insieme. Un contropiede fulminante e una rete straordinaria, annullata dal VAR. Poi un pallone degno dei diez, più che di un nove vero e puro quale il Pipita è sempre stato. Gonzalo Higuain è quel che non c’era in casa Milan. L’uomo decisivo nel momento decisivo. Quello del carattere e del tocco perfetto, sotto porta o anche per i compagni. Perché dopo l’exploit iniziale, si è forse discusso poco delle doti e dei colpi di Patrick Cutrone.

MILAN, LA VOGLIA DI CUTRONE

Ha l’età dell’imberbe e l’istinto del veterano. “Allenarmi con Gonzalo è un onore“, ha detto a fine gara. Solo davanti a un traballante Robert Olsen, ha avuto la freddezza del cecchino. Dice di voler “fare di tutto per mettere in difficoltà Gattuso”, perché ha personalità e carattere. Coesistere è possibile, anche se le gerarchie sono formate e decise. Serviva un 9, al Milan. Ce n’era già uno in casa. Solo che adesso, insieme, formano quel che mancava ai rossoneri.

Fonte: TuttoMercatoWeb.com