Gonzalo Higuain e Gennaro Gattuso hanno risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match con il Dudelange. Ecco le loro parole.

HIGUAIN

Su cosa manca al Milan per vincere: Dobbiamo migliorare quando gestiamo il vantaggio, più testa in campo. È quello che ci chiede il mister, se sbagliamo qualcosa di non abbatterci. Stare concentrati novanta minuti“.

Se si aspetta un Milan più forte: No, magari più fortunato. Se guardate in campionato, ci mancano tutti punti persi negli ultimi minuti o come a Napoli che vincevamo 0-2. Poi un filo di compattezza di difendere di squadra. Ma siamo competitivi, ce la siamo giocata con tutti ma purtroppo la classifica non dice ciò che abbiamo fatto in campo, meritiamo di stare più sù“.

Sulle difficoltà di affrontare una piccola: “Sento maggiore responsabilità ma non mi piace, deve essere un lavoro di squadra. Tutti stanno facendo bene anche quando io sono fuori, non hanno mai perso senza di me se non sbaglio. Io comunque darò tutto e mi fa piacere vedere come lottano e come giocano questi ragazzi. A volte i risultati non arrivano ma guardiamo avanti, miglioreremo“.

Sugli scontri di River-Boca: “Questa è una conferenza per parlare di Milan-Dudelange. Se vuoi ti rispondo ma non mi fa piacere parlare di queste cose per me, ci vuole rispetto“.

Sul possibile ritorno di Ibrahimovic: “Al mercato manca molto e poi dobbiamo pensare a domani. A chi arriva a gennaio ci pensa la società, la testa è al Dudelange. Normale che sia un grande giocatore, piace a tutti giocare con i big. Ma qui abbiamo anche un ragazzo che ha grandissimo futuro come Cutrone e voglio insegnargli tutto quello che so“.

Su quale compagno lo ha impressionato di più: “La verità è che mi hanno impressionato tutti per la voglia e l’applicazione in allenamento, io cerco di avere un buon rapporto con tutti e di imparare con tutti. Ogni ragazzo ha voglia di crescere, e lo si vede anche nelle partite“.

Sulla voglia di vincere un trofeo: “Il Milan, per la sua storia, deve sempre pensare a vincere qualsiasi torneo a cui partecipa. Quando era alla Juve, questo gruppo ha vinto la Supercoppa e lo scorso anno è andato in finale di TIM Cup con una grande stagione. Credo che questa squadra abbia le possibilità di lottare, dipende da noi ma abbiamo le carte giuste. Poi vero, il calcio è fortuna e destino… Speriamo di averli dalla nostra parte. Ma tutti stanno lavorando al meglio affinché sia così“.

Su cosa rappresenta per lui il Milan: “Più chiaro di quello che ha detto il mister su di me. Non ho mai pensato di lasciare, la mia testa è tutta sul Milan e non mi sento la stella. Sono uno in più di questo gruppo, uno che deve aiutare a raggiungere la Champions. La base dello scorso anno mi ha spinto a venire qui, speriamo di raggiungere entro Natale i nostri due obiettivi”.

Sul voto che si dà fino ad ora? “Questo è un lavoro vostro, dei giornali. Io do tutto, aiuto la squadra e seguo il mister. Non sono una persona che si dà i voti, ma so quando faccio bene o faccio male. Posso però dimostrare molto di più ed imparare dagli errori fatti“.

Sugli obiettivi: “Siamo in un momento delicato con tanti infortuni, ma prima della sosta di Natale è un periodo fondamentale e delicato. Abbiamo due obiettivi nel breve termine, passare il turno in Europa League e stare in zona Champions in classifica. Poi nella sosta staccheremo la testa e torneremo più carichi di prima“.

Il rapporto con Gattuso: “Rispetto e basato su ottimi valori, una relazione aperta e di confronto su tutto ciò che pensiamo. Abbiamo caratteri simili in campo, per quello penso che lui riesca a capirmi di più. Ma tra di noi tutto è sano, va benissimo“.

Sul ritorno al golSperiamo. Dopo l’ultima sosta ci siamo allenati molto bene, so di poter tornare a fare gol ed aiutare il mister. La mia testa è lì, spero di poter contribuire“.

Le prime parole del Pipita: “Ho tanta voglia di giocare e di segnare davanti al nostro tifo, ma le avrò sempre finché sentirò amore e passione per questo sport. Per me è stato soddisfacente vedere la squadra lottare a Roma, domani spero di poter contribuire e di aver imparato dall’errore contro la Juventus. Spero di non commetterne più“.

GATTUSO

Su cosa deve migliorare Higuain: “Ha una dote, sa di essere un giocatore forte, non è presuntuoso, ma vive lo spogliatoio divertendosi, riesce a fare gruppo, gli piace vivere lo spogliatoio. Lo ascoltano. Quando la linea non è dritta e la vede storta inizia ad innervosirsi, quando incomincia ad essere polemico e non sereno la squadra respira tutto questo. E’ una squadra giovane. Lui deve migliorare questa cosa e la squadra deve essere in grado di metterlo in condizione. Lo deve coinvolgere un po’ di più. Lui sta dando tanto. Ci ho parlato, non vuole andare via, parlo con tutti i giocatori. Si lamenta perché gli sto troppo addosso, ma se non lo faccio mi viene a chiedere di gridare ancora di più. Se gli arrivano i palloni, su 10, 8 ne butta dentro. E’ un giocatore che ci teniamo stretto, deve fare un qualcosa in più a livello di conoscenza di ogni singolo compagno che scende in campo“.

Sulle italiane in Europa: “Faccio il tifo per loro, il campionato italiano è di livello, spero arrivino ancora giocatori importanti, per il nostro sistema è importante. Parlare prima non porta bene, prima facciamole qualificare agli ottavi“.

Sul turnover: “Qualcosa cambieremo, sicuramente giocheremo con i due attaccanti, Simic può parte dall’inizio. Con lui giocheremmo con la difesa a quattro, altrimenti con quella a tre“.

Sulla provocazione di Evra: “Non fatemi fare ancora polemica, ne ho finita una adesso, lasciamo stare“.

Sul ruolo di allenatore: “Ancora devo crescere tanto, ma aver fatto 50 partite in un club così, allenare qui ed avere tutto quello che ho a disposizione. Nelle esperienze precedenti non sapevo dove allenarmi quando mettevo il borsone in macchina, i giocatori non prendevano gli stipendi. Qua è una passeggiata ed un privilegio. Per imparare questo mestiere si impara anche soffrendo. Per me stare sul campo qua è una passeggiata, il livello dei giocatori è molto alto. Faccio fatica sul resto, gestire i giornalista, gestire il postpartita. La fatica più grande per me non è allenare la squadra, quello è un divertimento. E’ il resto che mi fa vivere la quotidianità male, devo migliorare su questo aspetto. Mi sento migliorato anche come gestione del rapporto con i media, prima ero molto più fumantino“.

Sull’anno da allenatore del Milan: “Ho fatto un anno qui al Milan, se sono ancora qua è merito dei ragazzi. E’ stato un anno difficile, con momenti difficilissimi, ma il rapporto che ho con loro, il fatto di poter parlare con loro di tutto, si è creata un’atmosfera incredibile. Dobbiamo continuare su questa strada, ho giocato in squadre fortissime ma c’erano anni dove il gruppo non era solido. Questa squadra conosce i suoi pregi e i suoi difetti ma ci mette sempre grandissima voglia. Il segreto è il senso di appartenenza che si respira all’interno dello spogliatoio“.

Sugli stimoli da trovare: “Se non si vince siamo in mezzo ad una strada, anche se lo stadio sarà vuoto non deve esserci alcun problema, dobbiamo vincere a tutti i costi, abbiamo tutto da perdere, non c’è bisogno di trovare gli stimoli“.

Sulla lite con Salvini: “Ci siamo scambiati degli sms, tutto a posto. Lui ha i suoi problemi, io i miei. Ci siamo chiariti e non c’è nulla da dire“.

Sull’Europa League: “Per noi è una competizione importante, un club come questo non può stare fuori dall’Europa. Il Milan deve stare sempre in Europa e da protagonista“.

Su Bakayoko: “La colpa a volte è anche mia, quando si gioca una partita o degli spezzoni è diverso. Quando faceva una partita sì e due no le prestazioni non erano il massimo. Dopo l’infortunio di Biglia ha giocato con continuità e le prestazioni sono migliorate. In questo momento ha preso confidenza, consapevolezza dei propri mezzi, sta dimostrando di essere il giocatore importante che è stato in questi anni“.

Sul vice Jack nella rosa: “Per caratteristiche può assomigliargli solo Calhanoglu“.

Su Bonaventura: “L’ho sentito, resterà un mese negli USA poi tornerà. E’ un problema al ginocchio che si porta avanti da qualche mese, ha tirato avanti finché ha potuto e bisogna ringraziarlo. E’ stata un’operazione importante. Domani Musacchio toglierà il tutore, vedremo se domani potrà ricominciare a corricchiare. Romagnoli spero di riaverlo tra 2 settimane. Caldara invece è lungo, credo lo rivedremo a febbraio“.

Sugli infortuni: “Ci mancano giocatori importanti ma il gruppo si è rafforzato, il gruppo è sano. I ragazzi sono troppo bravi. Si mettono gli scarponi per scalare la montagna. Per me è qualcosa di importante, dobbiamo continuare su questa strada, dobbiamo continuare con l’entusiasmo che sto vedendo. Se Abate avesse sbagliato mi avreste detto “come si fa a metterlo come terzo”, invece con voglia ed intelligenza tattica è venuta fuori questa prestazione. Nessuna paura, si può sbagliare, ma l’atteggiamento e la voglia non è mai mancato. Partite facili non ce ne sono, ogni partita ha la sua storia, ha un suo modo di svilupparsi, di giocarla. Pensiamo a preparare partita dopo partita“.

Sulla gara: “Pensiamo a domani, ricordiamoci la fatica che abbiamo fatto in casa loro. Sulla carta siamo nettamente più forti, ma loro sanno giocare a calcio e giocano da squadra. Non bisogna sottovalutarli, valutiamo qualche giocatore acciaccato, cambieremo qualcosina, domani ci giocheremo tanto, non possiamo permetterci di non vincere la partita, non dobbiamo fare figuracce, ne possiamo pagare le conseguenze“.