Suso, giocatore del Milan, ha risposto domande arrivate sulle pagine Facebook e Twitter del Milan con #AskSuso. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.

Sul quarto posto e le prossime partite contro Juve, Inter, Sassuolo e Napoli

“Le partite che sembrano più facili sono quelle che si rivelano quelle più difficili spesso. Il quarto posto sarà molto difficile, dipende da noi. Dobbiamo continuare così”.

Sulla reazione nell’immediato pre-partita in una sfida contro la Juventus a Torino

“Paura mai, magari c’è un po’ di nervosismo. Non so che effetto farà, perchè non ci son mai stato. In Italia penso che come a San Siro non ce ne siano, quando è tutto pieno. Sono gli altri che devono aver paura quando vengono qua”.

Su come ha aiutato i compagni nei mesi di difficoltà

“Con Hakan ho parlato un po’ di più, anche perchè ha avuto delle difficoltà maggiori per la lingua. So che non è facile, perchè ci sono passato, quindi ho provato ad aiutarlo”.

Su cosa avrebbe fatto se non avesse fatto il calciatore

“Difficile dirlo, non ho un’idea. Sarei andato avanti con gli studi come tutta la mia famiglia e poi non so”.

Sulla nazionale

“Dipende tutto da quello che faccio con il Milan. Stando qua in Italia è un pochino più difficile. Nella Spagna ci sono tantissimi giocatori fortissimi. Vorrei portare il Milan in Champions League”.

Sull’atmosfera del derby e su cosa promette in caso di gol

“Non voglio promettere nulla, perchè se lo faccio poi devo rispettare la promessa (ride, ndr)”.

Sullo Stadium

“E’ uno stadio molto bello, non ho giocato mai lì. La Juventus non è una squadra che ti fa giocare e che ti lascia spazi. Ovviamente voglio fare bene”.

Se lo stimola sapere che la Juventus ha un’attenzione particolare a lui

“Spesso mi raddoppiano. Nella partita d’andata loro hanno lavorato di più su questo. Vediamo se il mister Allegri per sabato mi lascia un pochino più libero”.

Se si sente un leader del Milan nei momenti di difficoltà

“Mi piace, i giocatori forti nei momenti difficili sono quelli che devono dare qualcosa in più. Mi sento un giocatore importante, sono molto felice. Sento la fiducia del mister, sta facendo un lavoro molto buono”.

Sugli allenamenti con Gattuso

“Sono troppo duri e sentirlo urlare ogni secondo in campo li rende ancora più duri. Quando gioco un tempo nella sua fascia lo sento urlare per 45 minuti, preferisco gli altri 45. Ovviamente sto scherzando, o domani mi fa correre un’ora (ride, ndr)”.

Su cosa si aspetta dal finale della Serie A

“Noi pensiamo alla finale di Coppa Italia e ad arrivare quarti. Questi sono i due obiettivi di quest’anno. L’anno prossimo ci penseremo”.

Sullo spogliatoio e con chi si trova meglio

“Era tanto che non ne vedevo uno così. Siamo un bel gruppo. Ovviamente parlo di più con quelli che parlano la mia lingua, ma sono tutti ragazzi straoardinari”.

Se gioca alla Play Station

“Prima giocavo tantissimo, ora un po’ meno. Kessie dice che sa giocare? Non è vero. Io ho giocato più o meno contro tutti. L’unico con cui c’è competizione è Donnarumma, con gli altri non ce n’è (ride, ndr)”.

Su Calhanoglu

“E’ sempre difficile per uno che non parlava la lingua. Calcia benissimo sulle palle inattive e dobbiamo sfruttarlo”.

Su un giocatore della Juventus che gli piace

“Mi piacciono molto Alex Sandro e Pjanic”.

Se preferisce la vittoria in Coppa Italia o il quarto posto

“Preferisco il quarto posto. Abbiamo fatto una grande Coppa Italia, la finale la giochiamo contro la Juventus. Ci sta non vincere, anche se noi vogliamo farlo. Un posto in Champions, però, sarebbe importantissimo”.

Sul movimento a rientrare sul sinistro

“Mi viene naturale, a volte chiudono il sinistro e devo andare sul destro, che è la gamba meno abile”.

Se è più difficile la sfida contro la Juventus o l’Inter

“Credo un pochino di più la Juventus. Nel derby è imprevedibile, come atmosfera è speciale nonostante l’orario un po’ strano. I tifosi mi hanno mandato messaggi anche a me per dirmi che non è un giorno di gradimento. Sono una grande squadra anche loro con un grande allenatore”.

Sull’affetto dei tifosi del Milan nel mondo

“Quando sei in un club da poco tempo, ma senti l’amore dei tifosi è bellissimo. Io son stato a Liverpool per poco tempo, così come a Genova, ma qualcosa dentro ti rimane. Quando andiamo in Cina o in USA in estate, vediamo tanti tifosi sempre con noi”.

Con quale giocatore del passato gli sarebbe piaciuto giocare

“Mi piaceva molto Ronaldinho, era magico vederlo su un campo da calcio. Un altro che mi piaceva molto era Zidane. Tra i migliori”.

Su quali sono le aspettative per il finale di stagione

“Vogliamo arrivare in Champions League, non dimenticandoci che abbiamo una finale contro la Juventus. Sarà molto importante perchè ci giochiamo un trofeo”.

Sull’assist ad Andrè Silva

“Ho scherzato con lui dicendogli che doveva mettere solo la testa, perchè era un pallone perfetto. Ora Andrè ha più fiducia in se stesso e deve continuare così”.

Sulle giocate non fine a se stesse

“Se c’è qualcuno che fa delle giocate e poi mi manda in porta per me è perfetto. E’ Franck quello che deve fare le skills (ride, ndr). Siamo un bel gruppo, c’è più fiducia in campo tra di noi”.

Su Conti

“Ieri l’ho chiamato e abbiamo parlato un po’. E’ un momento difficile, deve stare tranquillo ora che la stagione è finita per lui, deve stare tranquillo e prendersi il tempo per tornare più forte. Corre tanto sulla fascia lui, quindi con lui avrei dovuto correre un pochino meno (sorride, ndr)”.

Su Juventus-Milan e come si può vincere

“Sabato sarà una partita molto difficile, contro una squadra che negli ultimi anni sta dimostrando di essere una delle più forti in Europa. Stiamo lavorando molto bene e migliorando molto, siamo in fiducia e si vede in campo. Serve la partita perfetta, ci proveremo e, ovviamente vogliamo vincere”.

Su come percepisce il supporto dei tifosi all’estero

“E’ molto bello. Ed è bello anche essere in contatto con loro. Il Milan è un grande club con grande storia”.

Sul giocatore preferito attuale

“Tutti dicono Messi o Cristiano Ronaldo. Anche io dico loro due, sono differenti dagli altri. Sono felice di vederli giocare”.

Su quando è nato l’amore per il calcio

“Quando ero giovane,a 5-6 anni. Ho continuato a giocare e poi a 15 anni sono arrivato al Liverpool”.

Sul prossimo derby imminente

“Manca poco, la cosa più importante è il risultato. Se non segno e vinciamo per me va bene”.

Sul gol più bello segnato in carriera

“Segnare nel derby è sempre il punto più bello e in quella giornata ho fatto doppietta”.

Sul rapporto con i social

“Uso di più Instagram, anche se Twitter mi piace perchè è molto utile per le informazioni”.

Un saluto

“Saluto tutti, sono qua pronto”.