Nella lunga storia del Milan, ma soprattutto in quella recente, tutti gli avvii dei grandi cicli vincenti sono passati da una sconfitta bruciante. Vincenzo Montella, sotto questo punto di vista, è in buona compagnia visto che, prima di lui, gente di un certo calibro come Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti, così come lo scudettato Alberto Zaccheroni, hanno visto minate le proprie certezze da knock-out inaspettati e importanti, sia sotto il punto di vista della prestazione sia del risultato.

SACCHI CONFERMATO –  Prendiamo come esempio Arrigo Sacchi. Il vate di Fusignano, con il suo primo Milan, venne eliminato dalla Coppa Uefa dall’Espanyol, con gli spagnoli che si imposero per 2-0 grazie alle reti di Zubillaga e Pichi Alonso, rendendo così ininfluente lo 0-0 del ritorno. Dopo la gara giocata al “Via del Mare” di Lecce, tutti chiesero la testa di Sacchi, ma Berlusconi lo confermò davanti a tutto lo spogliatoio e da quel momento, la musica cambiò. Era stata ben diversa, in termini di qualità del gioco e della prestazione, la sconfitta maturata contro la Fiorentina in casa alla seconda giornata per via delle reti di Baggio e Ramon Diaz. Al fischio finale di D’Elia, San Siro si alzò in piedi ad applaudire quella squadra che era alla genesi di un ciclo straordinario.

ZAC E CARLETTO –  Anche Alberto Zaccheroni e Carlo Ancelotti hanno visto in alcune sconfitte sonanti le sveglie che hanno fatto cambiare strada ai loro Milan. Zac, dopo l’1-3 casalingo contro la Fiorentina di Batistuta, Rui Costa ed Edmundo, iniziò a traballare dopo l’1-0 rimediato a Cagliari e, soprattutto, dopo il 4-0 che il Parma di Malesani gli inflisse al Tardini. Da quella partita in avanti, il Milan iniziò una fase di cambiamento interno che culminò nello scudetto di Perugia. Ancelotti, invece, perse molte certezze al cospetto della Juventus di Marcello Lippi. La squadra spumeggiante, che aveva fatto innamorare di se mezza Europa, venne annichilita al Delle Alpi nello scontro diretto, con Pirlo annullato e una Juve che, in quel frangente, si dimostrò più forte.

ALLEGRI –  Anche Max Allegri è caduto fragorosamente prima di iniziare a capire cosa non andava nel suo primo Milan. Dopo lo sfavillante 4-0 in casa con il Lecce, i rossoneri vennero sconfitti per 2-0 dal Cesena, alla prima di Ibrahimovic titolare, con tanto di rigore sbagliato. Lo stesso Montella, lo scorso anno, subì un inaspettato 0-1 in casa contro l’Udinese, che fece montare la polemica attorno a lui e quanto fatto fino a quel momento. Un precedente da tenere sempre caldo, insieme alle quattro sberle firmate Lazio, che dovranno far cambiare marcia al Milan. Come già accaduto in passato.