Il poco emozionante 0 a 0 dell’ultima partita di Coppa Italia tra Milan e Lazio fa ben sperare agli uomini di Gattuso, che del non aver subito gol in casa fanno la loro maggiore speranza che, però, deve essere accompagnata da una difesa di ferro all’Olimpico. Tuttavia, il risultato trasuda tattica e ragionamenti minuziosi da parte del tecnico calabrese.

DIGA DAVANTI LA DIFESA

La scelta iniziale di schierare Bonaventura largo a sinistra con Locatelli più arretrato coincide con la volontà di creare una “diga” davanti la difesa. Un centrocampo formato da Kessie, Biglia e Locatelli garantiva al tecnico più sicurezza, di conseguenza, meno occasioni da gol per i biancocelesti. Scelta analoga la ritroviamo sulla fascia bassa sinistra, dove Borini – sacrificatore e stazionatore – viene preferito ad un dinamico e vispo Antonelli.

LA SCELTA DI PUNTARE SU KALINIC

Puntando sull’inesperienza e la mancanza di tempo per l’adattamento rispettivamente di Luiz Felipe e Caceres, Gattuso ha preferito schierare in attacco il poco prolifico Kalinic, per dar fastidio alla linea arretrata biancoceleste. Risultato di questi dettagli tattici vede un Milan affievolito dal gioco della Lazio che, però, mai si è avvicinata al gol nella prima frazione di gara.

NEL SECONDO TEMPO

Nel secondo tempo Gattuso decide di cambiare le carte in tavola sfruttando anche la stanchezza avversaria. Da squadra ponderata a squadra spregiudicata, dentro Calhanoglu per Locatelli (57′) e Cutrone per Bonaventura (71′). Ecco che prende forma il 4-2-4 illuminato dall’estro di Calhanoglu e Suso sulle fasce e ingrossato in area dalla presenza di due punte pure. Come da pronostico, il Milan inizia a subire e a creare occasioni da gol. Spesso i giornali esaltano l’allenatore per una sostituzione che ha portato alla rete; Calhanoglu ha clamorosamente negato al suo mister questa soddisfazione calciando sopra la traversa da pochi passi. Ultimo cambio tentato da Gattuso è André Silva per Kalinic(83′) ma, il portoghese, pare aver interpretato il ruolo come il suo compagno croato, inseguendo i difensori e spuntando sangue per quella manciata di minuti.

IN VISTA DEL RITORNO

Al termine della gara troviamo un Milan leggermente favorito in vista del ritorno e che sulla base di questa gara può costruire le prestazioni future. Nel caso di Gattuso parlare di catenaccio risulterebbe errato, dal momento in cui è stata preparata una partita frammentata in due blocchi, il mantenimento e l’esplosione.