L’Arsenal è tra le squadre più famose al mondo, ha fama e grande tradizione, ma ora va solo inquadrata in questo particolare momento storico prima che il Milan la sfidi giovedì, alle 19.00 a San Siro, nell’andata degli Ottavi di finale di Europa League. Un avversario di ottimo livello, temibile ma in difficoltà: si può riassumere così l’attuale stato di forma degli inglesi.

TREND

Non si esagera a parlare di crisi di risultati, in Inghilterra, per i Gunners. In Premier League hanno perso tutte le ultime tre partite, segnando solo un gol in 270′ e fallendo scontri diretti importanti contro Tottenham e Manchester City; proprio la finale della Carabao Cup contro i Citizens di Guardiola, sfumata subendo un netto 3-0, ha certificato i problemi della formazione di Arsène Wenger. Nell’ultimo weekend, domenica pomeriggio, è andata ancora male per l’Arsenal, battuto 2-1 dal Brighton. I padroni di casa, a metà classifica, hanno colpito al 7′ e al 26′, di fatto indirizzando la partita in nemmeno mezz’ora. Non è bastato il gol di Aubameyang (43′) per riaprire il match, attaccante gabonese che sarà indisponibile – come l’infortunato Lacazette – per la doppia sfida europea. Un attacco da ridisegnare.

TATTICA E SINGOLI

Arsène Wenger si affida al 4-2-3-1, con un undici titolare ricco di esperienza e talento. In porta – in Europa League – il tecnico francese ha sempre dato spazio ad Ospina. Davanti a lui – nella linea a 4 – ci sono Bellerin e Kolasinac sugli esterni, con Mustafi e Koscielny centrali. È sicuramente questo il reparto che sta evidenziando le maggiori difficoltà: sono 9, infatti, i gol subiti nelle ultime 4 partite. Un dato preoccupante, viste le sbavature individuali che stanno condizionando il rendimento della squadra. Non se la passa di certo meglio il centrocampo, che, però, è dotato di grande qualità. Le chiavi della manovra sono affidate a Xhaka, un giocatore importante, come sottolineato in passato (nel 2012) da Don Balón, che lo ha inserito nei migliori calciatori nati dopo il 1991. Al suo fianco, Wenger, dovrebbe optare per Ramsey, centrocampista gallese molto dinamico con ottimi tempi d’inserimento. In attacco, i forfait di Lacazette e Aubameyang, costringono il tecnico dei Gunners a puntare su Welbeck come punta centrale, supportato da Mkhitaryan, Ozil e – con ogni probabilità – Iwobi. È sicuramente un reparto completo, dotato di fisicità, tecnica e imprevedibilità. In particolare, i pericoli maggiori sono proprio Ozil e Mkhitaryan: l’armeno è arrivato da poche settimana a Londra, ma ha già messo in mostra la sua grande capacità di creare superiorità numerica e servire comodi assist per i compagni. Stessa dote di Mesut Ozil, un maestro in questo senso. Il tedesco ha qualità uniche nella rosa dei Gunners: abile nel dialogare nello stretto con i compagni, nel passaggio-gol e nel gioco tra le linee avversarie. Un giocatore completo, come ha dimostrato anche nella sua esperienza con la maglia della nazionale.

ALLENATORE

“Sto vivendo il momento più difficile. Una situazione di crisi come questa non mi era mai capitata”. Parole di Arsène Wenger. Il tecnico dei Gunners – alla guida della squadra da 22 anni – sta attraversando un periodo molto delicato, non solo per via dei risultati, ma anche (e soprattutto) per il rapporto sempre più complicato con i tifosi. La posizione attuale in Premier non aiuta, e l’ipotesi di non vedere il prossimo anno l’Arsenal ai nastri di partenza della Champions è elevato. Una situazione che il francese vuole scongiurare, e per farlo, a questo punto, l’Europa League diventa – forse – l’unica strada percorribile.

fonte: acmilan.com