Marco Giampaolo, allenatore del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia di ICC contro il Benfica. Ecco le sue parole.

Sulla squadra: “Stiamo lavorando sui macro principi. Poi dobbiamo andare sui particolari. Le partite che giochiamo ci daranno informazioni per intervenire sui particolari. È questo l’iter che dobbiamo seguire fino alla prima di campionato. Sarano importanti le integrazioni di chi è in vacanza, di chi si allena a Milanello e di chi è appena arrivato. È un gruppo curioso, attento, che non si risparmia. Ci sono i presupposti per mettere un mattone sopra l’altro“.

Se la strada intrapresa è quella giusta: “Le cose vanno di pari passo tra quelli che saranno gli stimoli che arriveranno ai calciatori e le risposte che daranno. Io so dove bisogna andare e per arrivare alla mia visione nel modo di giocare, nella mentalità e negli atteggiementi, c’è bisogno di tantissimo lavoro. Il tempo non te lo regala nessuno e questo è un momento molto importante. Adesso abbiamo diverse pedine che mancano, e Borini mi ha dato grande disponibilità. Bonaventura ha fatto un allenamento e mezzo col gruppo, Krunic due. Il processo di costruzione è lungo, ma la strada è tracciata. Ho riscontrato grande disponibilità. Hanno lavorato molto bene e non abbiamo mai buttato un allenamento. C’è da condividere tutti insieme a un’idea che ci deve portare a conseguire risultati importanti“.

Sulla partita col Bayern Monaco: “Mi è piaciuta la dedizione e il fatto che i ragazzi hanno giocato con fede, cercando di ripercorrere le linee di pensiero che abbiamo provato a sviluppare insieme. Dentro vanno fatte bene le fasi di possesso e non possesso così come le fasi di riattivazione del recupero palla. Sarei stato preoccupato se non avessi visto quello che dicevo poco fa. Vedo fiducia, impegno. Eravamo molto rimaneggiati, anche se quelli che hanno giocato non sono gli ultimi arrivati. Eravamo corti nei cambi, abbiamo rischiato di perdere qualche giocatore per infortunio e a qualcuno abbiamo tirato il collo, e non era nei programmi. Però, fortunatamente, a parte per Theo, è andata bene. Tutti hanno tenuto botta fino alla fine“.

A che punto è la squadra: “Io da sempre contesto il mercato aperto fino all’inizio del campionato. Non lo concepisco e non lo concepirò mai. Ma del lavoro che dobbiamo fare noi allenatori, non gliene frega a nessuno perché siamo nel business più totale. Il mio mestiere è diventato sempre più difficile. Ma finché la passione mi spinge, ci sto dentro“.

Sull’apprezzamento dei giocatori e sul sentirsi a casa: “Per quanto riguarda le condizioni del mio lavoro, assolutamente sì. Sono tutti molto disponibili. Non mi manca nulla. Le condizioni sono favorevoli. La mia casa è stata Milanello. I crediti te li devi guadagnare nei confronti di tutti. Ogni giorno sei sotto esame. Non do mai niente per scontato. So cosa comportano le responsabilità del mio mestiere e la credibilità non smetti mai di guadagnartela, perché ogni domenica ci metti la faccia. Non mi sono mai illuso di nulla, so che devo star sul pezzo perché è importante che il club mi abbia messo nelle condizioni migliori di lavorare“.