Gigio Donnarumma, portiere del Milan, ha rilasciato un’intervista in esclusiva alla rivista Undici. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.

Sul rapporto con gli allenatori: “Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti gli allenatori anche perchè sono un grande lavoratore, faccio di tutto per migliorarmi sempre. Mihajlovic mi ha fatto esordire e dovrò ringraziarlo per sempre, ma sono andato d’accordo anche con tutti gli altri allenatori che ho avuto. Il mio ricordo più bello? Il mio primo derby, che abbiamo vinto 3-0, è il mio ricordo più bello“.

Sulla scelta di fare il portiere: “C’era mio fratello che giocava in porta. Anche mio zio faceva il portiere, mi veniva a prendere a casa per andare a vedere gli allenamenti di mio fratello. Da lì è nata la mia passione per la porta. Mi piaceva giocare anche in avanti alla fine della partitelle, ma il mio ruolo è sempre stato quello del portiere. In porta devi stare sempre attento e concentrato. Il portiere è il ruolo più difficile. Gli errori fanno parte del gioco, purtroppo quando sbaglia un portiere c’è la rete dietro. Sbagliando si impara. Gli errori capitano, devi essere bravo ad andare avanti anche in partita. L’anno scorso con la Samp mi è capitato di sbagliare dopo 40 secondi, però devi essere bravo a restare concentrato e non pensare all’errore. Poi è normale rivedere le prestazioni e capire cos’hai fatto bene e male“.

Sul suo ruolo nel Milan: “All’inizio era normale ascoltare i consigli dei miei compagni più grandi di me. Ora sono da tanti anni al Milan, ho un ruolo importante nello spogliatoio e mi faccio sentire. Do anche qualche sgridata a qualcuno, anche il capitano è bravo a fare certe cose, ci appoggiamo a vicenda. Siamo un gruppo giovane, ma stupendo e non ci sono casini, questo è importante“.

Sulla gestione della pressione: “Sono sempre stato un ragazzo tranquillo. Amo la mia famiglia che è stupenda, ho una fidanzata straordinaria che mi aiuta tutti i giorni. La pressione l’ho sempre gestita bene, non devi farla vedere agli altri, devi dare sicurezza alla squadra. All’inizio, quando sei giovane, hai tanta spensieratezza, poi con gli anni maturi e tutto cambia. In campo ci vai tu e solo tu sai le sensazioni che provi. Io cerco di non guardare fuori, di non leggere i giudizi dei giornali e analizzo con il mio allenatore la prestazione per cercare di migliorare. Il portiere deve dare fiducia alla squadra, deve guidare la difesa. L’esperienza ti aiuta, ora comando la difesa e mi faccio sentire. Per rimanere a certi livelli non devi pensare di essere un fenomeno, ma devi rimanere sempre umile. Anche a 30 anni non hai mai finito di imparareSono contento quando salvo il risultato o faccio una grande parata. Fa piacere anche parare un rigore alla fine e vincere la partita. Devi sempre pensare che la parata più importante è sempre la prossima“.

Sull’Europeo: “Sarà il primo Europeo, spero di viverlo da protagonista. Speriamo di andare più avnati possibile, siamo una squadra giovane che ha le carte in regola per arrivare in fondo“.