Tiemoué Bakayoko, centrocampista del Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue parole.

Bakayoko, avrebbe mai pensato di essere a gennaio un cardine del Milan dopo che, al debutto contro il Napoli a fine agosto, Gattuso l’aveva “bocciata” come centrocampista centrale?

Dopo quelle parole non stavo bene e non ero felice. Mi sentivo messo in discussione in quella che è la mia posizione in campo. Con il tecnico, però, non ne ho nemmeno parlato: ho pensato a lavorare e stop. Mi conosco e so quali sono le mie qualità: ero convinto che allenandomi duramente le soddisfazioni sarebbero arrivate“.

Le è mai venuto in mente di aver sbagliato dicendo sì al Milan?

No, mai. Nella mia breve carriera non tutto mi è andato bene. A volte l’inizio di un’avventura in un nuovo club è stato difficile: è successo sia al Monaco sia al Chelsea e per questo non mi sono sorpreso che la storia si ripetesse al Milan. Ho bisogno di tempo per adattarmi, ma poi…“.

Come ha fatto a migliorare così tanto rispetto all’inizio?

Sono più sicuro, ho più fiducia in me e mi sento più tranquillo. In più conosco meglio i miei compagni e loro conoscono meglio me. Ho lavorato duro e ho sempre cercato di fare il meglio per la squadra. Le cose stanno andando come volevo e mi sono ambientato meglio rispetto ai primi 3 mesi. Ho giocato bene una partita e da lì in poi ho preso sempre più fiducia. Dalla gara con il Genoa, non so dire il motivo, la mia sensazione è che sul campo nessuno possa fermarmi“.

Qual è il segreto del grande momento che sta attraversando il Milan?

Nessun segreto, ma sono contento per il nostro rendimento. Martedì in Coppa Italia abbiamo offerto la migliore prova della stagione contro una delle squadre più forti della Serie A e adesso in campionato siamo quarti in classifica. E’ tutto positivo, ma dobbiamo essere concentrati fino alla fine“.

Quali sono le migliori qualità di Gattuso?

Non so se ha delle qualità (dice serio prima di scoppiare a ridere, ndr). Scherzo, scherzo… Gattuso ama i giocatori e dà tutto per farli allenare bene. La sua dote è quella di dare amore ai giocatori“.

Che attaccante è Piatek?

Molto bravo. Due gol all’esordio sono un bel biglietto da visita. Deve solo lavorare forte e vedrete che ne segnerà ancora tanti perché è veloce e intelligente. È entrato in fretta nei meccanismi della squadra. Sono felice per lui e speriamo che ci dia una mano ad arrivare tra le prime quattro“.

Su Higuain

Su Higuain non voglio dire niente, non è un mio problema. Se gli ho parlato del Chelsea? Ne abbiamo parlato poco. Gli ho spiegato che andava in una bella città e in un club importante, poi gli ho augurato buona fortuna. Niente di più. Rispetto a quando ero io al Chelsea l’allenatore è diverso (via Conte, in panchina Sarri, ndr). Non potevo dirgli molto di più perché non so com’è la situazione adesso. Le cose cambiano in fretta in un club“.