Attraverso la propria pagina Facebook “Bollettino Milan”, il giornalista di Repubblica Luca Pagni ha pubblicato questo post sul Milan.

IL POST DI PAGNI

“Con tutta probabilità, la gara con con la Juventus ha rafforzato Montella. Nonostante la sconfitta, il Milan ha dato l’impressione di giocarsela alla pari con i bianconeri. Così come era accaduto con la Roma e con l’Inter, i rossoneri non sono stati dominati e nelle interviste di fine partita hanno potuto sostenere che ha decidere l’incontro sia stato solo un episodio o la giocata di un singolo campione. Una sconfitta onorevole, insomma che non giustifica l’allontanamento del tecnico napoletano. il quale, tra l’altro, ora ha due partite abbordabili: una con l’Aek per chiudere la pratica qualificazione al prossimo turno di Europa League, l’altra con il Sassuolo per riprendere a fare punti in campionato, prima dell’ennesimo esame di maturita’ con il Napoli.

DOPO LA JUVENTUS

In realta’, Montella dovrebbe proccuparsi e non poco dopo quello visto in campo contro la Juventus. A parte il fatto che, cosi come era avvenuto con la Roma, anche i bianconeri hanno dato l’impressione di chiudere la partita nel momento in cui l’hanno deciso, il grosso guaio con cui deve fare i conti il mister e’ la scarsa pericolosita’ del Milan sotto porta. In altre parole, segna poco o quasi nulla: Chievo a parte, nelle ultime sei partite ha segnato soltanto le due reti del derby. Una media da squadra che lotta per non retrocedere. In compenso ha preso otto reti: in buona sostanza, continuando di questo passo e’ destinato a perderne almeno una su due, visto che appena prende gol, non riesce a rimediare.

IL PROBLEMA DEL GOL

Il problema del gol, quindi. Le sconfitte con Samp, Roma, Inter e Juve sono frutto della concretezza dei loro centravanti (Zapata, Dzeko, Icardi e Huguain). Il Milan si e’ aggrappato nelle ultime gare al suo maggior talento, ma se Suso viene bloccato, da altri il gol non arriva. Montella e’ sicuramente il maggior responsabile: a lui tocca risolverlo quanto prima. Oltre al fatto di aver voluto a tutti i costi un centravanti come Nico Kalinic, che appare piu’ adatto a giocare in campo aperto, magari dopo un gol di vantaggio per mettere a frutto le sue doti “manovriere”, tanto care a Montella. Ma inadatte con le difese molte chiuse o molto forti.

MIRABELLI

L’altra parte della responsabilita’ va divisa con Massimiliano Mirabelli. Il direttore sportivo ha costruito una squadra con piedi buoni, con giocatori alcuni interessanti ed altri promettenti, sia in difesa che a centrocampo. Ma non ha completato l’opera, non arrivando a un centravanti che garantisse almeno 20 gol. Condizione indispensabile per una societa’ che ha dichiarato l’obiettivo del quarto posto minimo. Basta vedere chi occupa i primi posti del campionato e della classifica cannonieri. Il Milan ha in panchina due giovani molto interessanti com Cutrone e Silva, ma e’ chiaro che essendo ventenni hanno bisogno di tempo e non e’ da loro che devono arrivare i gol in serie.

AUBAMEYANG

Si arriva quindi alla domanda delle “cento pistole”: perche’ non e’ stata presa una punta di peso questa estate? Quando c’era, per esempio, un centravanti come Aubameyang che accusava il Milan di non farsi avanti? Dopo la partita con la Juventus, Montella ha dato una sua risposta: i centravanti che contano costano e vogliono giocare la Champions. Ma un direttore sportivo di livello sa andare a pescare giocatori validi anche non spendendo cifre folli, basti pensare quanto ha pagato la Lazio per Immobile, per esempio.

CONCLUSIONE

In conclusione: a meno di sorprese dopo Natale, la squadra e’ questa, gli errori di costruzione ormai sono stati fatti. Ma Montella, che ha saputo di avere idee per esempio inventandosi Borini laterale e Rodriguez terzo di difesa, deve trovare il modo di risolvere il problema del gol. Di sicuro, non come ha fatto dopo la gara con i bianconeri, addossando parte delle responsabilita’ a Biglia, il giocatore piu’ esperto e di valore, colui che manda in porta gli attaccanti. Biglia sara’ fuori forma, ma scaricare su altri non e’ nobile ne risponde ai fatti”.