Donato Orgnoni, agente di Patrick Cutrone, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Milannews.it. Ecco le sue dichiarazioni.

Orgnoni, pariamo forte: c’è qualcosa dell’ultimo anno che non vi è piaciuto attorno al nome di Cutrone?
“Quello che mi dispiace molto è che, a livello mediatico, Patrick non sia stato valorizzato per quello che ha fatto e per i numeri che ha fatto. Quando si parla di attaccanti, si guardano i numeri. Con lui ho notato una disparità di giudizi tra quando fa quello che ci si aspetta e quando, invece, non segna. Il 2018 è stato un grande anno per lui, dove alla prima esperienza in serie A ha fatto 10 gol a soli 20 anni e il gradimento del pubblico nei suoi confronti è evidente”.

Pensa che se al posto di chiamarsi Cutrone si fosse chiamato Cutrovic, avrebbe avuto una considerazione diversa?
“Fosse arrivato dall’estero, sarebbe stato molto più quotato, anche se rimane uno dei giovani italiani top. Abbiamo avuto tantissimi apprezzamenti dall’estero e da squadre estere”.

Ci sono stati sondaggi concreti?
“Si, uno dalla Spagna e uno dalla Germania. Ma Patrick vuole continuare a fare bene al Milan”.

Vi hanno dato fastidio le voci che hanno etichettato Cutrone come una meteora?
“Le abbiamo vissute sorridendo e continueremo a sorridere davanti a queste affermazioni. Sarà sempre il campo che parlerà per Patrick, lo ha sempre fatto. Siamo tranquilli e sereni. Io non metto in discussione il gusto personale sul giocatore, ma mi chiedo come si possa mettere in discussione un ragazzo che, a 20 anni, ha prodotto questi numeri. C’è da dire che siamo nel paese che ha criticato Cristiano Ronaldo perché non ha segnato subito…”.

Cosa vi aspettate per il 2019?
“Che Cutrone possa avere le stesse chance che ha avuto lo scorso anno. Poi toccherà a lui fare bene in campo con le prestazioni, i gol e, eventualmente, i riconoscimenti come il premio come miglior giovane italiano ricevuto al Golden Boy di Tuttosport meno di un mese fa. Mi aspetto che ci siano le opportunità. Si parla molto di nuovi attaccanti, ma non si parla mai di lui”.

Tornando alle critiche, non è che Cutrone ha abituato troppo bene tutti prima e ora gli venga perdonato meno rispetto ad altri?
“Quando la critica è onesta, è costruttiva. Mi dà fastidio quando vengono dette cattiverie gratuite. Cutrone sa bene quando fa la prestazione giusta e quando, invece, non gioca bene. Anche lui ha avuto dei momenti in cui ha fatto degli errori, dovuti anche alla crescita”.

Quanto è cresciuto allenandosi con Higuain?
“Moltissimo. Higuain rimane uno degli attaccanti più forti al mondo. Tolti i momenti negativi, Gonzalo è un grande giocatore. Patrick gli sta provando a rubare quante più cose possibili”.

Che rapporto c’è tra loro?
“Patrick si trova molto bene con Higuain ed è anche consapevole della forza del Pipita. Lui vuole imparare. Certo, Patrick ha il suo bel caratterino perché lui vuole: giocare, segnare e vincere con il Milan. Quando manca uno di questi tre fattori, la sua reazione è sempre molto forte. Ma solo perché ci tiene e vuole fare bene con questa maglia”.

E in coppia hanno lavorato bene…
“Quando giocano entrambi, si aiutano a vicenda. Quando un singolo attaccante è da solo, fa più fatica”.

Le voci di mercato di nuovi possibili attaccanti lo hanno turbato?
“Sappiamo che la società deve lavorare per migliorare la squadra. Non abbiamo mai avuto timori, nemmeno quando è arrivato Higuain. Oggi Patrick è uno di quelli che ha fatto meglio”.

Discorso nazionale maggiore: perché continua ad andare in Under 21?“C’è un discorso chiaro. L’Under 21 ha l’Europeo di categoria dove ambisce ad andare avanti. L’unico motivo per cui Patrick non è stato convocato in nazionale maggiore è questo. Mancini lo conosce bene  e non ha bisogno di provarlo”.